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Aprile 2016

Frida

vetrina frida

Moreno Spose Vetrine Venosa Aprile 2016 06
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Una passante qualsiasi

È una di quelle giornate in cui cammini in sovrappensiero
alla ricerca di qualcosa o qualcuno. E sai di chi? Te stesso.
Si, alle volte. l'altra metà da (r)incontrare sei solamente tu.
Ma qualcosa di travolgente cattura la mia attenzione: guardo la vetrina e vedo te.
Mentre tutti gli altri abiti se ne stanno dall'altra parte,
ognuno intento a raccontare la propria storia:
pizzi raffinati. lavorati in ogni minuzioso dettaglio,
paillettes che sembrano veri e propri diamanti, io guardo te che sei in un angolo.
Sei un passo avanti e uno indietro, un po' come me che ti sto guardando.
Penso che sei particolare proprio per la tua semplicità:
hai tante di quelle cose da dire che forse, l'unico modo per dirle tutte è restare in silenzio.
Mentre il resto degli abiti si è omologato a parlare di sé,
tu tutto fai, tranne che parlare di te.
Penso che stai aspettando il momento giusto.
Si vede che non sei un tipo d'abito che parla a sproposito.
Discreto, silenzioso, distante ma di una bellezza struggente,
di quelle che ti fermi a osservarle per ore e ore senza trovarne un difetto.
Sono passata più volte e ho deciso che sei tu.
Abito a maniche lunghe con una cinta in vita color argento intrecciata.
Tessuto frusciante e linea sinuosa.
Cura per i dettagli, attenzione, freschezza. innovazione.
La cinta in vita, anche se intrecciata, mi fa pensare al senso di equilibrio.
Come se, chi l'ha pensato, volesse creare armonia tra la parte superiore e quella inferiore.
Poi mi è venuta in mente l'alba ed ho pensato:
"Chissà da quanti raggi di sole sei stato trafitto una volta uscito allo scoperto!"
Molte volte ci capita di guardare l'alba, ma quanti di voi si soffermano ad osservare?
Che è molto diverso dal semplice "guardare".
Cosi è per te.
Penso che dietro alla delicatezza che tanto ostenti rispetto alla maestosità degli altri abiti,
ci sono dietro mille intrecci di sguardi diversi. Un incrocio di mani, cuore e mente.
L’alba di un mattino che sorge lentamente,
quasi come se volesse nascondersi e farsi ammirare da pochi.
Abito, anche se "sorgi" timido, timido, volevo dirti che per me sei il mio si.
Perfetto nella tua imperfetta semplicità.
Ci stavamo aspettando.
Ringrazio Moreno che da sempre mi regala forti emozioni con i suoi abiti.
Ed è per questo che mi sento di dedicargli
una delle frasi di San Francesco D’Assisi che mi sta molto a cuore:
"Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista."

Raffaella Caputo

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