Romeo e Giulietta
Romeo
"Sulle ali leggere dell’amore ho superato queste mura:
non ci sono limiti di pietra che possano impedire il passo all’amore,
e ciò che l’amore può fare, l’amore osa tentarlo."
Romeo
È stato l’amore che per primo mi ha spinto a cercarlo.
Lui mi ha prestato consiglio, io gli ho prestato i miei occhi.
Non sono certo un pilota di nave, ma se tu fossi lontana da me
quanto quella vasta spiaggia bagnata dal mare più lontano,
io mi ci avventurerei per una merce così preziosa.
Giulietta
Sai che la maschera della notte è sul mio viso,
altrimenti un rossore verginale tingerebbe le mie guance
per ciò che m’hai sentito dire stanotte.
Davvero, vorrei rispettare le forme, davvero, davvero cancellare
ciò che mi è uscito di bocca, ma ormai, addio cerimonie!
Mi ami davvero? So che mi dirai di sì
e che io ti crederò.
Ma so che se anche giuri potresti ingannarmi.
Giove, dicono, sorride agli spergiuri degli amanti.
Perciò, dolce Romeo, se mi ami, dillo davvero,
oppure, se credi che con troppa facilità
mi sia lasciata vincere, farò la ritrosa e la cattiva,
dirò dei no, così tu potrai corteggiarmi;
ma non lo farei altrimenti, per niente al mondo.
In verità, bel Montecchi, sono troppo innamorata,
e tu pensa pure che io sia troppo leggera, ma vedrai, mio gentile,
mi dimosterò più sincera di quelle più esperte nel far le ritrose.
Avrei dovuto mostrarmi più cauta, lo ammetto,
ma d’altra parte, prima che me ne rendessi conto,
tu hai sentito la mia ardente confessione d’amore;
quindi, scusami, e non attribuire la mia troppo facile resa
alla leggerezza di questo amore che l’ombra della notte
ti ha rivelato.
Romeo e Giulietta - ATTO SECONDO – SCENA SECONDA
William Shakespeare - 1596
Foto Antonio Reibaldi